Le relazioni sociali stanno subendo un grande cambiamento nel tempo attuale, definito dagli studiosi il tempo dell’infosfera e della “rivoluzione digitale”, dove i confini tra la vita online e offline tendono ad essere labili.
Viviamo proiettati nel regno dei “non-luoghi” e del “non-tempo” (Marc Augé 1992, 2008), ovvero spazi non identitari, non relazionali, non storici, e concentrati sul tempo presente, sulla provvisorietà, sulla transitorietà. Ci ritroviamo passeggeri senza sosta, in luoghi non abitati, automatizzati dall’esigenza di un sempre più veloce Wi-Fi.
La società post moderna si identifica come società del virtuale, detta anche cybersocialità, e la ludicità, il modo di giocare, ne è parte integrante. Infatti, come affermò lo storico-antropologo Tylor, la “cultura nasce dal gioco”!
E sul gioco, il ludus, ha ampiamente e approfonditamente scritto Rosa Grazia Romano in tre suoi saggi: “L’arte di giocare. Storia, epistemologia e pedagogia del gioco” (2000), “Il gioco come tecnica pedagogica di animazione” (2000), “Virtualità e relazionalità nella cybercultura” (2012), culminati nella sua ultima opera letteraria: “La sete generativa” (2019).
In modo particolare dell’arte del gioco ci parlerà la professoressa Romano nel Webinar del 21 marzo 2021, soprattutto nell’ottica attuale del gioco virtuale, dal gioco solitario a quello cooperativo possibile, analizzando le nuove frontiere del videogioco, fino alle derive psicopatologiche, purtroppo esistenti, della ludopatia.
Allora è importante rispettare le regole del gioco, perché, come scrive Giovanni Salonia (2011), “Ogni giocare è un essere-giocati: chi entra nel gioco per ricreare la vita, è a sua volta giocato dalle stesse regole della vita. Il gioco diventa metafora della vita: solo chi si consegna al gioco, del gioco può godere… Nel gioco, in ultima analisi, accadono le connessioni degli opposti, che della vita svelano il senso e della pienezza indicano la strada: nel gioco si sposano innocenza ed esperienza, regola e spontaneità, vincolo e libertà, autoregolazione del gioco e dei giocatori, adattamento e creatività”.
La sfida del gioco virtuale è nel renderlo ‘reale’, ovvero vivere la realtà virtuale nella relazionalità costitutiva del gioco, rispettando le regole del vivere insieme, che essenzialmente si condensano nel rispetto dell’alterità, dell’altro che gioca con me.
Paola Argentino