Il Libro di Giobbe è considerato, come ebbe a dire Gustave Flaubert, uno dei più bei libri della letteratura universale. Victor Hugo scriveva: “Domani, se tutta la letteratura dovesse essere distrutta, e fosse dato a me il compito di salvare un solo libro, sceglierei il Libro di Giobbe”. E famosa è la frase del grande filosofo Kierkegaard: “Se non avessi Giobbe! Io non lo leggo con gli occhi, come si legge un altro libro, me lo metto per così dire sul cuore… come il bambino si mette il libro sotto il cuscino, per essere certo di non aver dimenticato la sua lezione, quando al mattino si sveglia, così la notte mi porto a letto il libro di Giobbe. Ogni sua parola è cibo, vestimento e balsamo per la mia povera anima”.
Ecco perché la prof.ssa Paola Argentino Trapani vi invita a leggere insieme a lei il Libro di Giobbe come Kierkegaard, “con il cuore”, per carpirne il messaggio profondo che racchiude, consegnandovi le riflessioni che ieri sera ha condiviso su youtube su invito di don Francesco Carlino.
Ella affronta il tema del dolore, soffermandosi in particolare al grido dell’uomo nella malattia, osservato da un punto di vista profondamente umano, con lo sguardo di medico, che si prende cura della sofferenza fisica, di psichiatra e psicoterapeuta che si prende cura della sofferenza psichica ed in particolare occupandosi di psiconcologia e cure palliative, con lo sguardo che apre l’orizzonte del prendersi cura anche alla sofferenza morale e alla ricerca di senso in tutte le patologie a diagnosi infausta (compresa l’attuale pandemia).
Infine, la prof.ssa Paola Argentino, in quanto co-direttore dei master in Pastoral Counselling, condivide una analisi profonda sulla risposta di Dio a Giobbe e a tutti noi oggi: il Suo eloquente silenzio!